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Per sgranchire le nostre belle Porsche quest'anno abbiamo aperto la serie di eventi guidati con una bella meta sul Lago di Como, Lenno.

Ci siamo ritrovati la mattina a Lugano per proseguire lungo il Ceresio in direzione di Porlezza, la bella strada tortuosa lungo la riva del lago di Lugano ci ha condotto fino a Menaggio, dove il panorama é cambiato per introdurci ai bei paesaggi tanto cari ad Alessandro Manzoni, fino a raggiungere Lenno.

Una volta parcheggiate ordinatamente le nostre Porsche, ci siamo imbarcati sul battello per raggiungere una delle perle del Lario, Villa del Balbianello, dove ci siamo affidati alle guide per un'affascinante tour guidato.

La villa venne costruita nel 1787 su un preesistente monastero francescano dal cardinale Angelo Maria Durini, che dalla famiglia Giovio aveva ottenuto anche la vicina villa del Balbiano. Al cardinale, che nei periodi estivi e autunnali era solito ospitare presso la villa raduni di intellettuali (tra i quali Giuseppe Parini), si deve la realizzazione del loggiato settecentesco e dei due padiglioni da questo collegati.

Alla morte del Durini, nel 1797 la villa passò dapprima a Giuseppe Sepolina, che la ribattezzò secondo il proprio cognome. Successivamente, il complesso finì nelle mani di Luigi Porro Lambertenghi (nipote del Durini), il quale ebbe Silvio Pellico come precettore dei propri figli. La gestione Porro Lambertenghi comportò un restauro della chiesa di San Giovanni e dell'ex-monastero, oltre alla realizzazione di opere finalizzate a collegare internamente tutti i corpi di fabbrica compresi tra il loggiato e la darsena. In seguito la proprietà venne acquistata da Giuseppe Arconati Visconti che, fra gli altri, ospitò nel suo salotto Giovanni Berchet, Giuseppe Giusti e Alessandro Manzoni. Il figlio di Giuseppe, Gianmartino Arconati Visconti, fece apportare miglioramenti al giardino e alla loggia, ma al graduale declino del casato corrispose un progressivo abbandono della villa, che per più di trent'anni fu lasciata a sé stessa. Il degrado fu la causa di una piccola torre-faro, dotata di orologio e campane, installata dagli Arconati Visconti all'ingresso del porto. L'edificio cadde in stato di abbandono finché un ufficiale statunitense, Butler Ames, la rilevò e ne rinnovò il giardino. Nel 1974 venne acquisita dall'esploratore Guido Monzino, erede della famiglia fondatrice della Standa. Il Monzino, che ambiva a fare della villa un polo d'interesse nazionale per quello che concerne le ricerche geografiche, arredò l'edificio con cimeli provenienti dalle sue spedizioni. Monzino morì senza eredi nel 1988, lasciando la villa al Fondo Ambiente Italiano, che divenne definitivamente proprietario dell'edificio. Da allora, la fondazione si occupa di mantenere la villa nelle condizioni in cui la lasciò l'esploratore lombardo.

A partire dagli anni 90 del XX secolo, villa del Balbianello è stata ripetutamente richiesta come location cinematografica. Nelle sue sale e giardini sono state girate varie pellicole internazionali, tra cui Un mese al lago di John Irvin (1995), Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni di George Lucas (2002) e Casino Royale di Martin Campbell (2006).

Tornati dalla visita ci siamo ritrovati per il pranzo presso il ristorante la Darsena a Tremezzo, dal quale siamo ripartiti verso metà pomeriggio per i diversi tragitti di ritorno possibili verso il Ticino, partendo da questa zona: giro completo del Lago di Como, Valle d'Intelvi oppure il percorso già sperimentato all'andata.

Un grazie a tutti i soci partecipanti ed una arrivederci alla prossima gita prevista per il 10 aprile sul Lago Maggiore.